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LA LEGGE A NEW YORK

Se la pena di morte rimane solo per i bambini abortiti

Chissà se l’Europa ora protesterà con lo Stato di NY, dove è stata abolita la pena di morte per i reati (giustamente), ma è stata introdotta (abominevolmente) la pena di morte per i bambini.

Vita e bioetica 29_01_2019
Il governatore Cuomo

Caro direttore,
il grande Chesterton scriveva che la Chiesa fa bene a combattere anche le eccezioni, perché il mondo, prima o poi, rende “regola” le eccezioni. Così, infatti, sta accadendo nella situazione attuale riguardo alle tematiche dei sedicenti “diritti”.

In Italia, ad esempio, i laicisti ed i comunisti sono riusciti ad introdurre il divorzio prendendo lo spunto da alcuni casi “pietosi”, che assicuravano essere pochissimi. Fatta passare la legge, confermata, purtroppo, dal 60% del popolo italiano, si è scoperto che i casi erano moltissimi, anche perché molti di essi furono indotti dalla presenza della nuova legge. Oggi i divorzi sono diventati una enormità, perché, insieme alla legge, è stata introdotta una mentalità, questa sì divisiva, che porta le coppie a separarsi anche di fronte alla minima difficoltà. Così, le coppie separate o divorziate sono aumentate a dismisura e ciò ha causato un enorme indebolimento dell’istituto famigliare e, con esso, l’attuale crisi sociale dell’intero Paese. Lasciata passare qualche eccezione, tutto il sistema sta crollando, senza che nessuno abbia il coraggio di manifestare segni di pentimento.

La stessa cosa è avvenuta, sempre in Italia, a proposito dell’aborto. Anche in questo caso gli abortisti hanno iniziato la loro campagna culturale commuovendo la gente a proposito dei soli pochi casi degni di pietà e, alla fine del percorso, hanno fatto passare una legge che, molto ipocritamente, è intitolata alla “tutela” della maternità. In breve tempo, anche a causa delle condizioni molto “larghe” ed equivoche per le quali si può ricorrere all’aborto, il numero di questi interventi è cresciuto in misura spropositata e proprio negli stessi anni in cui il decremento delle nascite ha raggiunto livelli drammatici.

Passata la legge, quello all’aborto è diventato addirittura un “diritto” della donna (anche se nessuna legge italiana lo prevede), sull’onda di un movimento politico-culturale che ha investito il mondo intero, comprese altissime istituzioni internazionali. Fino a pochi giorni fa, tale assurdo e inesistente “diritto” aveva almeno un limite temporale, di solito fissato nei primi tre mesi di gravidanza, il che, comunque, non toglieva l’aspetto barbarico della legge. In questi giorni, persino tale limite è stato abolito.

Nello Stato di New York, retto da una stragrande maggioranza cd democratica, cioè liberal, cioè assolutamente radical laicista, ha legalizzato l’aborto fino al nono mese di gravidanza, cioè fino ad un secondo prima del parto. Come ha giustamente sottolineato il prof. Massimo Gandolfini a nome del “Comitato difendiamo i nostri figli”, questo atroce, crudele e assassino provvedimento è passato sotto silenzio sulla quasi totalità dei mezzi di comunicazione italiani, forse perché anch’essi hanno vergogna di parlarne apertamente. Il silenzio è assordante anche da parte di tutte le nostre eroine abortiste, che non hanno mai dimostrato il purché minimo sentimento di dolore per il numero enorme di aborti eseguiti in Italia e nel mondo e che ora tacciono di fronte ad una situazione nella quale lo stesso concetto di aborto viene superato: si dovrebbe parlare, infatti, di infanticidio se non di vero e proprio assassinio.

Viene da svenire al solo pensiero di come verranno eseguiti gli “aborti” al nono mese di gravidanza. D’altra parte, avendo erroneamente definito un “diritto” quello all’aborto, lo Stato di NY non ha fatto altro che trarne le conseguenze, anche se queste devono essere definite omicide. Ecco come, nel giro di qualche decina d’anni, si è passati dal regolamentare alcune “eccezioni” alla soppressione di un bambino che neppure la Bonino potrebbe più definire un “grumo di sangue”. Tutte queste considerazioni valgono anche se l’aborto fosse compiuto entro i primi tre mesi: nel caso di NY, esse diventano tragicamente più evidenti.

In questo contesto, produce ancora maggiore sdegno che uno dei tanti (troppi?) consigli europei, proprio in questi giorni, si sia lamentato con l’Italia perché da noi vi sarebbero troppi medici obiettori in tema di aborto e ciò renderebbe più difficile il ricorso a questo “abominevole delitto”. Chissà se l’Europa ora protesterà con lo Stato di NY, dove è stata abolita la pena di morte per i reati (giustamente), ma è stata introdotta (abominevolmente) la pena di morte per i bambini.