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Lutto nella Chiesa in Africa

Un sacerdote, padre Nada, è stato ucciso in Tanzania

L’omicida era entrato in chiesa sostenendo di voler pregare e invece lo ha colpito violentemente con un pesante oggetto contundente

 

Il 19 luglio in Tanzania, a Karatu, diocesi di Mbulu, regione di Arusha,un uomo, forse con problemi mentali, ha ucciso padre Pamphili Nada mentre si trovava nella chiesa di Nostra Signora Regina degli Apostoli, la sua parrocchia. L’uomo era entrato in chiesa apparentemente per pregare – riferisce l’agenzia di stampa Fides – ma a un certo punto ha colpito padre Nada con un pesante oggetto contundente. Il sacerdote è deceduto durante il trasporto in ospedale. Anche l’aggressore è morto, ucciso all’uscita dalla chiesa da un mob di persone infuriate. “La gente è rimasta profondamente scossa da questo improvviso e tragico evento – ha dichiarato a Fides il neo vescovo di Tabora, Protase Rugambwa, che Papa Francesco ha inserito nella lista dei futuri Cardinali – i fedeli non  sono riusciti a sopportare il dolore per l’assassinio del loro amato pastore e si sono scagliati contro  il responsabile della morte di padre Nada”. Alcuni testimoni hanno riferito che l'omicida aveva cercato insistentemente di entrare in chiesa per pregare già la notte precedente. Le guardie però glielo avevano impedito. Il giorno dopo, al mattino presto, l'uomo ha continuato a gridare per poter entrare a pregare. Padre Nada allora  è uscito e ha chiesto al guardiano di aprirgli la porta. Dall’inizio del 2023 questo è il terzo episodio di violenza contro la Chiesa in Tanzania. Il 26 febbraio è stata profanata la Cattedrale della Vergine Maria, Regina della Pace nella diocesi cattolica di Geita, e l’11 maggio uno sconosciuto ha sfondato la porta principale della cattedrale di St. Charles Lwanga della diocesi di Kahama. “E’ stato un padre spirituale, conosciuto per la sua profonda fede e grande impegno, desideroso di adempiere alle sue responsabilità con zelo, dedizione e coraggio” ha detto di padre Nada il vescovo Anthony Gaspar Lagwen della diocesi di Mbulu a nome della Conferenza Episcopale di Tanzania.