I casi Cohen e Manafort non sono da impeachment
Due colpi all'amministrazione Trump? Manafort condannato per frode fiscale ed era a capo della campagna elettorale di Trump. Poi Cohen che dichiara di aver pagato la pornoattrice Stormy Daniels e la coniglietta Karen McDougal per comprare il loro silenzio "per conto di un candidato". Ma in entrambi i casi Trump c'entra solo indirettamente ed è ancora tutto da dimostrare.
Il Qatar dietro la crisi fra Canada e Arabia Saudita
Braccio di ferro sui diritti umani fra Canada e Arabia Saudita. Il governo Trudeau contesta l'arresto di attivisti a Riyadh e il principe Bin Salman risponde con una rottura delle relazioni diplomatiche. Si nota, al contrario, una condiscendenza completa sullo stesso problema nei confronti del Qatar. Sarà per i suoi investimenti in Canada?
La guerra fra Usa e Cina non è solo commerciale
La guerra commerciale fra Cina e Usa potrebbe entrare in una fase di disgelo con, probabili, prossimi colloqui a novembre. Ma la guerra fredda nel Mar Cinese meridionale, invece, si sta scaldando. Un rapporto del Pentagono lancia l'allarme su nuovi inquietanti sviluppi delle forze cinesi. Pechino smentisce (ma non del tutto).
Flirt economico fra Merkel e Putin, Trump si intromette
La notizia estiva è la partecipazione di Vladimir Putin al matrimonio del ministro degli Esteri austriaco. Ma la vera notizia è economica: la Merkel e Putin, in un vertice informale, hanno discusso del progetto del gasdotto Nord Stream 2, che collega Russia e Germania. E Trump è pronto a imporre sanzioni contro la sua realizzazione.
Annan, la sua Onu fu madre delle ideologie che subiamo
Il mondo è in lutto per la morte di Kofi Annan, il primo africano alla testa delle Nazioni Unite, premio Nobel per la Pace. Parlandone da vivo... i suoi insuccessi nel prevenire i genocidi in Rwanda e Bosnia sono ormai storia e sotto il suo mandato l'Onu ha dato carta bianca a Ong, terzomondismo, ecologismo e gender come mai prima.
Talebani all'assalto, a Kabul e in tutto l'Afghanistan
Come accade ormai da 15 anni l’estate afghana è funestata da un’escalation di attacchi, attentati e battaglie. Appare ormai lontana una soluzione diplomatica al conflitto. Così come i rinforzi statunitensi e britannici non paiono sufficienti a ribaltare la situazione militare. Si continua a combattere un'estenuante guerriglia.
Tunisi: pari eredità di donne e uomini. Ed è scontro
Tunisia, il presidente Essebsi avalla la proprosta di legge secondo cui le donne hanno pari diritti ereditari rispetto agli uomini. E si scontra con l'opposizione degli islamisti. E' già iniziata la campagna elettorale per le elezioni del 2019 e anche i Fratelli Musulmani si atteggiano a "secolari"
Attentati a Londra, una spada di Damocle
Westminster, nuovo attentato, il terzo in un anno e mezzo. Un uomo si è lanciato con l'auto su un gruppo di ciclisti e pedoni, provocando tre feriti. L'aggressore è un immigrato sudanese e non collabora. Nessuno rivendica l'attentato, si sospetta il lupo solitario jihadista. E il pericolo di attentati è costante
Congo, torna Ebola, ma i capi pensano al voto
L’epidemia di Ebola scoppiata ad aprile nella provincia dell’Equatore, nella Repubblica democratica del Congo, è stata dichiarata sconfitta, ma due settimane dopo ne è esploca un'altra nel Nord Kivu. Il farmaco sperimentale dell'Oms funziona, ma careestia, infrastrutture carenti e guerriglia complicano le operazioni di vaccinazione. Intanto la politica pensa al voto dopo che la dinastia dei Kabila ha deciso di non ricandidarsi.
Romania, la rivolta della diaspora contro la corruzione
In questo caldo fine settimana di metà agosto, i rumeni scendono in piazza. E' una delle proteste più drammatiche in un paese membro dell’Ue, negli ultimi tempi, con centinaia di feriti. A manifestare, contro la corruzione, sono soprattutto i rumeni della diaspora, gli espatriati.
Catalogna accogliente, una politica suicida
Barcellona, con il suo sindaco Ada Colau, si distingue ancora come "città dell'accoglienza", stavolta degli emigranti dalla Libia che non approdano più in Italia. La politica catalana dell'accoglienza incontrollata, però, negli anni porta jihadismo e criminalità. E causa una perdita di identità.
Sud Sudan: le armi tacciono. E dopo la guerra si torna a casa
Dopo cinque anni di violentissima guerra civile, nel Sud Sudan i due contendenti, Kiir e Machar, hanno firmato un accordo che potrebbe porre fine al conflitto, spartendosi cariche e posti di potere per sé e per le loro etnie (Dinka e Nuer). I due milioni di rifugiati sud sudanesi possono tornare.